Il bilancio d’esercizio è un'operazione di valutazione dello stato patrimoniale e dell'attività di una impresa. I dettagli e il risultato di questa operazione di valutazione vengono riassunti in un insieme di documenti, che l'azienda deve redigere in base al principio di verità, allo scopo di descrivere in modo chiaro il proprio stato patrimoniale nonché il risultato di esercizio al termine di un determinato periodo amministrativo (detto anche periodo di esercizio). Il bilancio di esercizio è dunque costituito da due documenti prinicipali: lo stato patrimoniale e il conto economico (e, per le aziende più grosse, anche dalla cosiddetta nota integrativa, nella quale vengono illustrati i criteri di valutazione e redazione del bilancio). Secondo la legge, il bilancio di esercizio va scritto seguendo determinati principi di redazione, che includono:
- principio di continuità della gestione: gli amministratori devono redarre in bilancio assumendo la continuità della vita aziendale e non come se l’azienda dovesse essere liquidata alla fine del periodo di esercizio.
- principio di prudenza: gli amministratori non possono includere a bilancio ricavi presunti, ma non ancora realizzati, mentre devono iscrivere le perdite, anche solo se presunte o probabili, e anche quando ne vengano a conoscenza dopo la chiusura del bilancio di esercizio e prima dei documenti di bilancio.
- principio di competenza economica: secondo questo principio si imputano a un determinato periodo di esercizio solo i ricavi che sono stati ottenuti sfruttando fattori di produzione i cui costi sono effettivamente maturati in quel periodo di esercizio, anche se la manifestazione numeraria (cioè l’incasso o l’esborso reale) si verifica in un altro periodo di esercizio.
Il bilancio consolidato è il bilancio di esercizio redatto da un gruppo di imprese, le quali vengono considerate come un’unica entità.
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