martedì 24 dicembre 2013

QUANTITATIVE EASING: COSA È E PERCHÉ SI FA

L'alleggerimento quantitativo (o quantitative easing) è una politica monetaria non convenzionale che consiste nell’acquisizione da parte delle banche centrali di titoli (anche tossici) a lunga scadenza delle banche di sistema. In questo modo le banche di sistema vengono rafforzate, con la speranza che iniettino a loro volta la liquidità ricevuta nel sistema economico e finanziario.

Cos’è dunque in soldoni il quantitative easing? È l’acquisto da parte della banca centrale di titoli di banche e istituzioni finanziarie private allo scopo di stimolare queste a prestare denaro a imprese e cittadini (vedi anche fig. 1).

quantitative easing (alleggerimento quantitativo): banca centrale > banche di sistema > impresa
Fig. 1: rappresentazione schemativa del quantitative easing: la banca centrale acquista titoli di banche e istituzioni private, fornendo liquidità che le banche, a loro volta, dovrebbero imprestare a imprese e cittadini.

La banca centrale può anche decidere di acquistare titoli governativi nell’intento di abbassarne il rendimento. Le più recenti manovre di quantitative easing sono iniziate nel 2009 ad opera della Bank of England e della Federal Reserve. La BCE ha cominciato realmente solo nel 2011 (con il cosiddetto LTRO: long term refinancing operation, piano di rifinanziamento a lungo termine). Lo scopo del quantitative easing è quello di impedire la deflazione, anche se gli effetti collaterali possono essere due: l’iperinflazione (di fatto il quantitative easing consiste nell’immettere denaro sui mercati, con conseguente riduzione del suo valore e, perciò, aumento dei prezzi) o mancanza di efficacia (il quantitative easing non sortisce cioè gli effetti desiderati) perché le banche alla fine non imprestano il denaro ricevuto a imprese e consumatori. Il quantitative easing è stato messo in atto allorquando i tassi di interesse interbancari erano scesi (vicino) allo zero, a causa del default del sistema dei prestiti (che non erano più liquidabili dai debitori) e dunque dall’assenza di denaro prestabile.

Le riflessioni di Mr Galore: perché l’ipotesi di un tapering, ossia di una riduzione del quantitative easing spaventa i mercati azionari, che tendono così a scendere? Perchè una riduzione del quantitative easing porterebbe a una riduzione della quantità di denaro a disposizione di banche (che investono anche nel mercato azionario) e farebbe aumentare i rendimenti dei titoli di stato, da sempre considerati dal molti investitori come un’alternativa ai titoli azionari.

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